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Accesso a Medicina : no al sistema francese

Inserito il 28 aprile 2016 alle 11:23:00 da fimmg1957. IT - Professione


Autorevoli pareri contrari al ventilato sistema francese per selezionare gli accessi a Medicina.

Non ha dubbi il rettore de La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio. Dopo che il Miur ha fatto trapelare di essere al lavoro su una revisione del sistema e di guardare con particolare interesse al cosiddetto "sistema francese", in cui la selezione viene fatta al termine del primo anno, il rettore Gaudio dichiara ai nostri microfoni: «Indubbiamente il sistema va corretto – afferma Gaudio - ma non credo che la "strada francese" sia la soluzione: sarebbe solo un modo, e i francesi stessi se ne stanno accorgendo, di procrastinare una selezione che viene comunque fatta in un secondo momento, fermo restando un utilizzo di risorse (aule, professori, materiali didattici) che andranno poi "sprecate"». «La programmazione è assolutamente necessaria – continua il rettore - per mantenere in equilibrio il turn over nel sistema sanitario. E' altrettanto necessario, tuttavia, che venga fatta in maniera corretta, affinché si possa raggiungere il fine meritocratico. E allora si lavori a livello nazionale per eliminare sempre più quelle irregolarità che determinano ricorsi e quindi ammissioni in sovrannumero. Si dia più spazio, in sede di test, all'ambito attitudinale piuttosto che alle mere conoscenze tecniche. Ma non si perda mai di vista il fatto - conclude il rettore Gaudio - che il numero programmato è l'unico a garantire una formazione di qualità e un'alta probabilità di immediato inserimento nel mondo del lavoro». Fermamente contrario al "sistema francese" anche l'Anaao giovani. «Bisogna mantenere il numero programmato – afferma Domenico Montemurro, responsabile Anaao Giovani – tenendo anche in considerazione la necessità di assorbire gli oltre 11mila ricorrenti riammessi negli anni accademici 2013-2014 e 2014-2015, ai quali potrebbero aggiungersene altre svariate migliaia in relazione all'ultimo test di ammissione. Secondo le nostre proiezioni, sulla scorta di queste cifre, già con l'attuale situazione, tra il 2020 ed il 2021 avremo oltre 30mila medici senza specializzazione ed inoccupati. Necessario dunque che si resti sugli attuali circa 5mila accessi alla Facoltà di Medicina e si ragioni, invece, su una riforma a più ampio respiro, coinvolgendo in prima istanza le scuole di specializzazione».

Commento

E' incomprensibile l' ostinazione con la quale si vorrebbe perseguire un sistema del tutto insensato, specialmente nel nostro sistema sociale e scolastico, che provocherebbe solo false speranze agli studenti e che costerebbe ingenti sacrifici, per lo più inutili, alle famiglie ed ingentissime risorse, sprecate, allo Stato. Partendo dalla considerazione che la programmazione è necessaria per assicurare percorsi formativi e sbocchi professionali adeguati, se ci sono dei margini di miglioramento nel processo di selezione si persegua questa strada.

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