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Solo dati sanitari anonimi ai politici

Inserito il 01 settembre 2015 alle 15:00:00 da fimmg1957. IT - Professione


Niente informazioni dirette sui pazienti ai consiglieri regionali.

Per le loro funzioni di controllo sulla spesa sanitaria i politici regionali possono avere accesso solo a dati anonimi che non consentano di risalire, anche indirettamente, all'identità dei pazienti. Lo ha chiarito il Garante privacy, rispondendo ai quesiti posti da due Regioni alle quali si erano rivolti due consiglieri che intendevano conoscere dati sanitari contenuti nel sistema informatico regionale.
Nel primo caso il consigliere chiedeva l'accesso alla documentazione riguardante i pazienti che avevano usufruito dell'esenzione dal ticket per cure oncologiche negli anni 2012, 2013, 2014, completa, tra l'altro, dell'indicazione del Comune e della Provincia di residenza, della nazionalità, della patologia, della data di concessione o di revoca dell’esenzione. Nel secondo caso, il consigliere voleva conoscere alcuni dati personali degli ultimi sette anni contenuti nei cosiddetti 'Flussi sanitari del sistema informativo sanitario regionale', distinti per singole Asl e ospedali regionali.
Nelle note inviate alle Regioni, il Garante ha ribadito il criterio generale, già sancito nel provvedimento del 2013, secondo cui la pubblica amministrazione, nel valutare le richieste di accesso dei consiglieri regionali, deve rispettare i principi di pertinenza e non eccedenza stabiliti dal Codice privacy, in particolare quando la richiesta riguarda la conoscenza di dati sensibili: in questo caso l'amministrazione deve verificare che tali informazioni siano effettivamente indispensabili e necessarie all'esecuzione del mandato consiliare.

Per questi motivi le richieste dei consiglieri, ha precisato l'Autorità, "potranno essere soddisfatte solo garantendo il minor pregiudizio possibile alla vita privata delle persone interessate. La Pa potrà dunque comunicare al consigliere notizie e informazioni prive delle generalità o di altri elementi che rendano identificabili, anche indirettamente, gli interessati. Le Regioni, qualora intendessero accogliere le istanze dei consiglieri, dovranno pertanto adottare opportune misure di 'anonimizzazione' per escludere la possibilità di risalire all'identità del singolo paziente".

Fonte: ADNKronos Salute

Commento

Appare preoccupante che soggetti che dovrebbero occuparsi della "Res Publica", a giudicare dalle richieste che avanzano, pare non abbiano cognizione financo dei principi generali riguardanti la tutela dei dati personali, sensibili o ultrasensibili, come sono quelli relativi alla salute, tutelati da specifiche norme di alto rango. Come altrimenti potrebbero essere interpretrati questi tentativi di conoscere, con dovizia di particolari, aspetti privati e delicatissimi dell'esistenza umana dei singoli cittadini? Appare altresì singolare che alcune Regioni abbiano sentito la necessità di porre al Garante dei quesiti in merito a tali richieste, che contrastano palesemente con principi già chiari e sanciti da leggi e pronunciamenti ripetuti dell'Autorità per la tutetela della riservatezza, non vogliamo infatti pensare a un gioco delle parti.

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