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Aumento di mortalità in anziani con fibrillazione atriale trattati con digossina |
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Inserito il 15 agosto 2014 alle 13:02:00 da fimmg1957. IT - Clinica
Un nuovo studio condotto su un’ampia coorte di anziani americani con diagnosi di fibrillazione atriale conferma un aumentato rischio di mortalità associato all’impiego della digossina.
L'aumento del rischio è risultato indipendente dall'età, dal sesso, dall’insufficienza cardiaca, dalla funzionalità renale e dall'uso concomitante di beta-bloccanti, amiodarone, o warfarin. Lo studio, basato su più di 122 000 pazienti che hanno partecipato al TREAT-AF (The Retrospective Evaluation and Assessment of Therapies in AF) è stato pubblicato sul Journal of American College of Cardiology.
I ricercatori hanno identificato 122 465 statunitensi con nuova diagnosi di Fibrillazione Atriale tra il 2003 e il 2008, che avevano ricevuto digossina entro 90 giorni dalla diagnosi. Hanno utilizzato il modello dei rischi proporzionali di Cox multivariato e adattato alla propensione per valutare l'associazione tra l’uso digossina e la morte. Il confondimento residuo è stato valutato mediante analisi di sensibilità.
Dei 122.465 pazienti con 353.168 anni-persona di follow-up (età 72,1 ± 10,3 anni, 98,4% maschi), 28.679 (23,4%) pazienti avevano ricevuto digossina. I tassi di mortalità cumulativi sono risultati più elevati nei pazienti trattati con digossina (95 vs 67 per 1000 persone-anno; p <0.001). L’uso di digossina era indipendentemente associato alla mortalità dopo aggiustamento multivariato (hazard ratio [HR]: 1.26, 95% di intervallo di confidenza [CI]: 1,23-1,29, p <0,001) e “propensity matching” (HR: 1,21, 95% CI: 1,17-1,25 , p <0,001), anche dopo aggiustamento per l’aderenza al farmaco. Il rischio di morte non è variato per età, sesso, insufficienza cardiaca, funzione renale, o l'uso concomitante di beta-bloccanti, amiodarone, o warfarin.
Questi risultati– sostengono gli Autori dello studio - mettono in discussione le attuali raccomandazioni sull'uso di digossina nella FA e ne suggeriscono un uso attento e selettivo.
Fonte: AIFA
Lo studio su JACC:
http://content.onlinejacc.org/article.aspx?articleID=1895457
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