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Guardie mediche integrate con i medici di famiglia |
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Inserito il 08 gennaio 2013 alle 14:46:00 da fimmg1957. IT - Professione
Cambieranno i servizi di assistenza di guardia medica sul territorio con l'istituzione di una nuova struttura (Atf)in cui saranno inegrati funzionalmente i medici di famiglia e i medici di continuità assistenziale.
La guardia medica sarà sempre più simile al medico di famiglia e garantirà più ore di servizio per l'assistenza continuativa. Ma dalle 24 alle 8 si dovrà chiamare necessariamente il 118. Sarà una rivoluzione, in teoria tutta a favore del cittadino, quella che partirà in primavera avanzata. Perché così come era strutturato, il servizio di guardia medica non dava i risultati previsti. «La guardia medica fu creata nel 1973, ma da allora le esigenze del territorio sono notevolmente cambiate», dice il presidente dell'Ordine dei medici di Pisa, Giuseppe Figlini. In pochi sanno, ad esempio, che l'orario di lavoro di una guardia medica è di circa 24 ore settimanali e che le chiamate di urgenza notturne si contano sulle dita di una mano nell'arco di una settimana. Per capire come funzionerà il nuovo servizio bisogna partire da una nuova struttura, che è l'Aggregazione funzionale di territorio (Atf). Questa altro non sarà che un contenitore dove andranno a confluire i medici di famiglia e quelli ex guardia medica. Insieme, questi medici garantiranno l'assistenza non d'urgenza ai cittadini e ci sarà un Atf ogni 30mila abitanti e vi lavoreranno dai 15 ai 25 medici. Non si pensi a questi Atf come nuove palazzine. I medici di famiglia e quelli di guardia medica manterranno i propri ambulatori, ma, grazie ad un nuovo sistema informatico la guardia medica avrà tutte le informazioni sul paziente, come il medico di famiglia. Praticamente ci sarà continuità assistenziale senza che medico e paziente facciano la loro "prima conoscenza" proprio nel momento del semplice acuirsi di una malattia cronica o magari di fronte ad una vera e propria emergenza. - spiega Figlini -: oggi gli ospedali sono ad intensità di cura e cioè dopo 3-4 giorni il paziente è a casa e quindi ci sarà bisogno di un'efficace assistenza domiciliare o ambulatoriale». «Sarà solo un vantaggio per il cittadino, anche se come tutte le novità dovrà essere migliorata o rodata in alcuni aspetti», conclude Figlini. C'è chi teme che il 118 venga ingolfato nelle ore notturne da questo surplus di telefonate. Il direttore Paolo Tognarelli dice: «Il nostro servizio è 24 ore su 24 e da sempre rispondiamo nel cuore della notte alle telefonate, anche perché dubito che ci siano cittadini che per un sospetto infarto chiamino prima la guardia medica rispetto a noi». Inoltre, forse non tutti sanno che già il 118 applica diversi filtri grazie ai suoi centralinisti che sono medici e/o infermieri. «Il nostro personale fa già una scrematura sulle chiamate che necessitano un'ambulanza». Tognarelli aggiunge: «Questa novità va vista nel suo complesso e cioè con una sinergia tra medici di famiglia, guardie mediche e 118. Inoltre ci sarà la condivisione di un data-base; un'accurata informazione e sensibilizzazione verso la cittadinanza farà il resto. I presupposti per una migliore assistenza ai cittadini ci sono tutti»
Fonte: il Tirreno
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