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Emilia-Romagna: Regione taglia stipendi ai MMG, è rivolta

Inserito il 03 dicembre 2012 alle 14:28:00 da fimmg1957. IT - Sindacato


Agli oltre seimila medici di famiglia e pediatri dell'EmiliaRomagna verrà chiesto di stringere la cinghia e fare a meno di 90 milioni di euro «riducendo gli onorari professionali», scandisce Renzo Le Pera, segretario della Fimmg.

In altre parole, ai camici bianchi sarà diminuito lo stipendio. Tempi e modi sono però da studiare. Una media puramente matematica porterebbe a tagliare ad ogni singolo dottore 15mila euro in meno l'anno, oltre mille euro al mese, ma non tutti ovviamente guadagnano allo stesso modo e non tutti, di conseguenza, saranno chiamati a fare gli stessi sacrifici.

L'onorario del medico di famiglia è composto per una parte da una quota nazionale, per l'altra dal contratto integrativo regionale. Proprio quello che viale Aldo Moro, adesso, vuol mettere in discussione e ritoccare «entro la fine dell'anno - continua Le Pera, che nei giorni scorsi ha incontrato l'assessore alla Sanità Carlo Lusenti -. Noi costiamo al Servizio sanitario regionale neppure il 10% del totale. Però ci viene chiesto il 34% del risparmio dell'anno prossimo. È chiaro che il progetto non è sostenibile». La scure da 90 milioni di euro,secondo i medici di medicina generale, arriva proprio in un momento in cui il governo punta sulla medicina territoriale a fronte di un taglio dei posti letto negli ospedali: «In Toscana, ad esempio, in questi giorni si sottoscrive un accordo integrativo di grande respiro, che investe risorse umane e finanziarie sul territorio per far fronte al ridimensionamento del comparto ospedaliero» analizza il numero uno della Fimmg.

Il segretario della federazione bolognese, Fabio Maria Vespa, non si sbilancia sugli effetti che la manovra avrà sui singoli medici - «ogni contratto è diverso dall'altro per via di numerose variabili» - ma sottolinea: «Se queste cifre dovessero essere confermate, si metterebbe in discussione una parte importante della medicina territoriale, proprio adesso che si lanciano le case della salute».

La partita non sarà semplice anche se viale Aldo Moro punta a portare a casa il risultato, che alla fine potrebbe essere attenuato. È ricco il pacchetto di misure che la Regione vuole attuare in breve termine. Dal taglio del 30% sul costo delle prestazioni garantite dalla sanità privata accreditata, alla riduzione (se non il blocco totale) del turnover negli ospedali. O ancora, un taglio del 10% sul costo delle forniture, ad esempio l'importo delle protesi, fino al risparmio sull'acquisto di beni e servizi.


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