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A causa della crisi i cittadini rinunciano a curarsi

Inserito il 04 ottobre 2012 alle 15:49:00 da fimmg1957. IT - Professione


Sempre pił 'in ginocchio' a causa della crisi economica, tanto che rinunciare persino a visite mediche, dentista e terapie e' diventata per molti una necessitą inderogabile.

L'allarme arriva ora dagli stessi medici di famiglia: gli italiani, denuncia il 65% dei camici bianchi, ormai non si curano pił, e la situazione, afferma il 71,6% degli specialisti, e' pił grave al Sud e nelle Isole. Un Sos, quello dei medici, che conferma il recente dato emerso da un'indagine Rbm Salute-Censis: in numeri assoluti, sono circa 9 milioni i connazionali che hanno dovuto rinunciare alle cure sanitarie per motivi economici nell'ultimo anno. Lo studio del medico di base diventa dunque luogo privilegiato per tastare le conseguenze che la crisi sta innescando anche sul fronte della salute. Ed il quadro che ne emerge non induce all'ottimismo. I dati arrivano da un'indagine condotta dal Centro studi della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) attraverso un sondaggio su un campione di 1.050 medici, presentata in occasione del 67/mo Congresso nazionale della Federazione in corso a Villasimius. La metą dei medici di base afferma dunque di avere l'impressione che siano molti i propri assistiti che hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi (la percentuale sale al 63,5% al Sud e nelle Isole) e il 43% evidenzia che molti pazienti non riescono ad arrivare con i soldi a fine mese (il 60,3% al Sud). Nove medici su dieci, inoltre, dicono che i loro assistiti esprimono 'disappunto' per la spesa dei ticket sanitari, ed il 67,6% dice che i pazienti, a causa delle ristrettezze, non vanno dal dentista. Ancora: il 64,7% ha l'impressione che, per timore di mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro, in molti rinunciano ad assentarsi qualche ora per effettuare accertamenti medici, anche se necessari. L'88% dei medici vede, poi, i propri pazienti stressati. Ma i medici esprimono preoccupazione anche per la propria professione: 9 su 10 temono un rallentamento dei processi di innovazione tecnologica (ad esempio la ricetta elettronica) a causa anche della penalizzazione economica. ''I risultati dell'indagine - spiega Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg - dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze, che e' in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico. In interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando necessarie. Il quadro che emerge - avverte - indica con chiarezza che gli effetti della crisi sono importanti, causando uno stato di stress, di insicurezza e di grande apprensione negli individui. La stessa figura del medico di base sembra resa pił fragile dalla crisi''. Tra chi rinuncia alle cure, rileva ancora il Censis, uno su 4 ha pił di 65 anni, il 61% e' di sesso femminile e in 4 mln di casi vive al Sud. Ed in tempi di ristrettezze, altro fenomeno segnalato e' quello degli anziani che, sempre pił numerosi, si rivolgono a strutture per indigenti per ricevere cure gratuite. Accade, ad esempio, all'Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti e per il contrasto alle malattie della povertą (Inmp) di Roma. Qui, gratuitamente, si possono ricevere anche occhiali, dentiere e protesi acustiche. E con una pensione che per tanti - circa 8 mln - non supera i 500 euro al mese, si tratta sicuramente di un'opportunitą interessante.

Fonte: ANSA

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