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Fendimetrazina inchiesta sul ministero per inadempienza |
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Inserito il 03 maggio 2012 alle 01:26:00 da fimmg1957. IT - Professione
Vietata e venduta. È il doppio binario sul quale ha viaggiato per un decennio la fendimetrazina.
Fuori legge dal 2000, in commercio con qualche cautela dal 2006, inserita tra le sostanze «stupefacenti e psicotrope» solo ad agosto 2011, quando ormai, secondo i pm, aveva causato la morte di tre persone.
Ipotizzando omissioni da parte delle autorità di vigilanza, la procura ha aperto un'inchiesta. Ora le indagini affidate al pm Francesco Dall'Olio e coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani hanno individuato i punti deboli della catena di controllo in due uffici del ministero della Salute. Ossia la direzione generale dei farmaci e dei dispositivi medici e l'ufficio stupefacenti, sotto inchiesta per omissione in atti d'ufficio.
In base a un decreto legge del '90, infatti, la fendimetrazina (come tutti gli anfetaminici) doveva essere inserita nella tabella 1 degli stupefacenti. Un passaggio obbligatorio per le sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale mai compiuto dagli uffici della direzione dei farmaci. Non solo. Nella complessa catena delle mansioni ministeriali, il controllo sull'aggiornamento periodico della tabella spettava all'ufficio stupefacenti.
Che, pure, non avrebbe mosso un dito.
Solo il 2 agosto 2011, a dieci anni dal primo divieto di commercializzazione, la fendimetrazina compare delle sostanze stupefacenti e psicotrope «con forte potere tossicomanigeno e suscettibili di abuso».
Vietato dal 2000 il farmaco che inibisce la fame non è mai stato davvero eliminato dal mercato. Un lasso di tempo che si è tradotto in guadagni consistenti per le case farmaceutiche. Dopo l'inserimento nella tabella 1delle sostanze stupefacenti, le associazioni dei farmacisti hanno impugnato il decreto davanti al Tar, che tuttavia non ha concesso la sospensiva.
Ieri, a indagini concluse, la procura ha anche chiesto il rinvio a giudizio dell'endocrinologo (omissis) per aver prescritto il farmaco a una paziente, fra marzo e aprile 2011. Quando gli effetti collaterali della fendimetrazina erano interamente risaputi.
Dal 5 agosto 2011, in Italia, è stata vietata la fabbricazione, l’importazione, il commercio, anche attraverso la vendita via internet, e l’uso della Fendimetrazina, dell’Amfepramone (dietilpromione), della Fentermina e del Mazindolo. Lo stabilisce il decreto del ministero della Salute (2 agosto 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 4 agosto 2011), che ha disposto la ricollocazione di queste sostanze dalla Tabella II, sez. B, alla Tabella I del DPR 309/1990.
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