Stop in commissione Bilancio al Senato sull’emendamento alla spending review che prevedeva l’obbligo da parte del medico che prescriva un farmaco di marca di indicare la motivazione della sua scelta.
Il medico, recita il disposto modificato nel maxiemendamento del governo, ha ora la “facoltà” di indicare la ragione per la quale prescrive un determinato farmaco oltre al più generico principio attivo.
“Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta del Servizio Sanitario Nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico - è la modifica apportata nel maxiemendamento - ha la facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità”.