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In aumento antibiotico resistenza ad Acinetobacter baumannii

Inserito il 15 dicembre 2016 alle 10:57:00 da fimmg1957. IT - Clinica


Crescono le resistenze agli antibiotici carbapenemici nelle infezioni da Acinetobacter baumannii.

Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato i risultati di un’indagine sulla diffusione in Europa delle infezioni da Acinetobacter baumannii, particolarmente difficili da trattare a causa della crescente resistenza di questo batterio agli agenti antimicrobici, nello specifico ai carbapenemi.

Le infezioni da Acinetobacter baumannii si verificano soprattutto nelle unità di terapia intensiva, nei pazienti affetti da gravi patologie, e sono spesso legate a procedure invasive. Tuttavia, tali infezioni sono state segnalate anche nei pazienti ricoverati in altri reparti medici e chirurgici. Una volta divenuta endemica, l’infezione è difficile da eradicare.

I risultati dell’indagine, condotta dall’ECDC nell’ambito del progetto EuSCAPE (European Survey on Carbapenamase-Producing Enterobacteriaceae) e della rete di sorveglianza Ears-Net (Antimicrobical Resistance Surveillance Network) - coordinata sempre dall’ECDC - confermano come in Europa, dove la situazione era già allarmante, si sia registrato un incremento complessivo della resistenza antimicrobica a questo batterio. La resistenza ai carbapenemi, gli antibiotici tradizionalmente somministrati per il trattamento delle infezioni da Acinetobacter baumannii, ha inoltre portato ad un sempre più frequente ricorso alla colistina come trattamento “di ultima linea”, con la conseguenza che, per quanto ancora sporadici, sono sempre più frequenti i casi di resistenza anche a quest’altro antibiotico.

Per questo l’ECDC sottolinea nel Report la necessità di intensificare gli sforzi per fronteggiare questa significativa minaccia per i pazienti e i sistemi sanitari dei paesi dell’Union Europea, delineando le opzioni per ridurre i rischi attraverso la gestione clinica, la prevenzione della trasmissione delle infezioni negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie, la prevenzione della trasmissione transfrontaliera e il miglioramento della preparazione da parte degli Stati Membri.

Fonte : Aifa

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