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SIT: basta con la deriva burotelematica in sanità

Categoria : Professione
Data : 18 febbraio 2016
Autore : fimmg1957

Intestazione :

Russo (Sit): un forte no alla burocrazia telematica, riaffermato il primato della clinica.



Testo :

“Diciamo un forte no a questa deriva info-tele-burocratica, riaffermando il primato
della clinica, medica e chirurgica, volta ad assicurare, anche con l'utilizzo delle nuove tecnologie, la migliore
cura dei nostri malati”.
A dichiararlo è Giancarmine Russo, segretario generale e legale rappresentante della Società Italiana
di Telemedicina e sanità elettronica (Sit), traendo spunto dalla vicende del 730 precompilato che tanto
hanno tenuto impegnati, in questo ultimo mese, medici, ordini e commercialisti.
“La vicenda del 730 precompilato, che per alcuni versi ha assunto aspetti grotteschi - ha proseguito
Russo - è patognomonica di questo stato di cose. Prima si impone, a medici e dentisti, pena multe
salatissime, l'invio delle fatture emesse nel 2015 con scadenza al 31 gennaio 2016, quando l'ultima circolare
esplicativa è stata resa disponibile solo il 28 gennaio. Poi si concede una mini proroga al 9 febbraio, non
avvertendo che i 5 giorni di moratoria erano ricompresi nella proroga, di fatto ridotta a soli 4 giorni (2
lavorativi). Quindi Sogei, arbitrariamente, decide di chiudere il canale di trasmissione alle 23 del 9, un'ora
prima della scadenza “solare” dei termini. Decisione del tutto illogica, come abbiamo puntualmente
segnalato al Mef, tanto che Sogei, il giorno successivo ha riaperto il canale di trasmissione, avvertendo che
la trasmissione dei documenti fiscali 2015 era avvenuta correttamente con l'avvertenza che erano stati
inviati oltre i termini previsti. Il file log del portale tessera sanitaria, registra infatti data, ora e minuto
secondo della trasmissione, pertanto l'amministrazione avrebbe potuto sempre contestare il tardivo invio,
quindi perché chiuderlo, quando la Fnomeco, tramite il presidente dell'ordine di Como Gianluigi Spata,
membro del comitato centrale, aveva affermato, giustamente, che i medici avrebbero potuto e dovuto
spedire le fatture anche oltre i termini? Non siamo affatto orgogliosi della “retromarcia” di Sogei, in quanto
è la riprova che i nostri dati sanitari e sensibili sono gestiti da persone perlomeno impreparate, per non dire
di peggio. Da ultimo, la notizia di ieri: la corte dei Conti ha appena bocciato il 730 precompilato in quanto
“non sembra aver finora recato particolari benefici ai contribuenti interessati, che in gran parte già si
avvalevano dell'opera dei Caf o del sostituto d'imposta", veramente il colmo! Allora sorgono spontanee
alcune domande: quanto è costato ai contribuenti italiani metter su tutto questo ambaradan che non serve
a nulla? Chi ripaga i medici per tutta l'ansia patita ed il tempo perso con adempimenti astrusi e portali mal
funzionanti? Chi risarcisce, come giustamente sottolineato dal presidente dell'ordine di Firenze Antonio
Panti, gli ordini professionali impegnati in compiti impropri, come la distribuzione delle credenziali al portale
tessera sanitaria o nel dare assistenza agli iscritti spaventati e disorientati da normative incomprensibili ed
illogiche? Ma, soprattutto, chi risarcisce i nostri pazienti, per il danno grave ed irreparabile subito? Questi
nuovi burocratici telematici, si rendono conto che così facendo si sottrae tempo clinico alla cura dei malati?
Come medici e cittadini, dobbiamo dire un forte no a questa deriva info-tele-burocratica che sta
distruggendo la professione, oltre alla dignità dei medici, mettendo in serio pericolo la salute dei nostri
pazienti”.
“Come Società italiana di telemedicina – ha concluso Russo – riaffermiamo il primato della clinica,
medica e chirurgica, volta ad assicurare, avvalendosi anche delle nuove tecnologie messe a disposizione
dall'Ict sanitario, la migliore cura possibile dei nostri malati. Basta quindi con 730 precompilato, esenzioni
per reddito, Isee e quant'altro che nulla hanno a che fare con la nostra professione e con la cura dei nostri
assistiti. Rivolgiamo un accorato appello alle altre società scientifiche, alla Fnomceo, agli ordini professionali
e alle associazioni dei cittadini e dei malati, affinché si creino sinergie e collaborazioni utili a fermare questa
pericolosissima deriva”.


Fonte: Ufficio Stampa SIT



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