 Mmg in calo e alle prese con l’informativa, un problema europeo
Categoria : Professione
Data : 11 giugno 2014
Autore : fimmg1957
Intestazione :
Crisi di vocazioni e informatizzazione dei medici di famiglia: non se ne parla solo in Italia.
Testo :
due argomenti sono al centro dei dibattiti di categoria in tutta Europa e in ambito comunitario. Lo testimonia il Family Medicine European Meeting, organizzato a Roma nei giorni scorsi da Fimmg e dall’Associazione dei medici di famiglia europei Uemo (Union Europeenne des Médecins Omnipracticiens) guidata dall’italiano Aldo Lupo. «Il tema più sentito dagli ospiti francesi, dell’Est Europa e di altre nazioni è come utilizzare la tecnologia e con quali limiti, con riferimento particolare al fascicolo sanitario elettronico e alla telemedicina», spiega Lupo. «Girando l’Europa ci si accorge come la tutela dei dati personali e il riempimento delle schede degli assistiti è una tappa fondamentale per tutti i sistemi sanitari, nazionali e mutualistici. I temi toccati sono gli stessi e la differenza tra il livello tecnologico raggiunto in Italia nelle diverse regioni si riproduce tra stato e stato e all’interno dei singoli stati». Nell’Est Europa (e in particolare in Repubblica Ceca), lo stato dei lavori appare più avanzato. «C’è poi la crisi delle vocazioni, legata al fatto che la professione è meno appetibile di quella ospedaliera specie dal punto di vista economico e degli sviluppi di carriera; sempre con le dovute eccezioni, come i Paesi Bassi, dove il medico di famiglia gode di una considerazione “politica” molto alta». L’incontro nasce anche dalla volontà di Fimmg, sindacato italiano, di conoscere il polso della situazione dei medici all’estero, e contemplava una seconda sessione sulla necessità che la categoria sia rappresentata in European Medicines Agency, l’agenzia regolatoria europea sui farmaci. «Uemo, che rappresenta con i suoi delegati le associazioni più autorevoli della Medicina generale nei singoli stati europei, oggi in Ema ha dei liaison officer, ma la medicina generale europea – spiega Lupo - ha tutte le carte in regola, tra cui la democraticità del meccanismo elettivo, la rappresentatività e la trasparenza, per un rapporto di partnership di rango più elevato».
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