![]() Sanità senza frontiere: operativa la direttiva UE per cure estereCategoria : Professione Data : 05 aprile 2014 Autore : fimmg1957 Intestazione : Scattano dal 5 aprile le misure che formalizzano il diritto di recarsi in uno Stato membro diverso da quello di appartenenza per curarsi ed ottenere, al proprio rientro, il rimborso delle spese sostenute. Testo : Lo scorso 28 febbraio il Governo ha infatti approvato definitivamente il Dlgs di recepimento della direttiva Ue. Il provvedimento del Governo si basa su tre premesse principali: L'autorizzazione non può essere negata nel caso in cui l'assistenza non sia erogabile sul territorio nazionale in tempi congrui. Il sì a curarsi fuori può essere inoltre negato, secondo la direttiva, in caso di rischi per la sicurezza del paziente e dubbi su standard, qualità dell'assistenza e vigilanza. Le prestazioni saranno rimborsabili purché rientrino nei Lea e salvo deroghe regionali. Valgono le tariffe regionali, in ogni caso la copertura non supererà il costo effettivo dell'assistenza sanitaria ricevuta. Le Regioni, in ogni caso, possono sempre decidere di rimborsare agli assicurati in Italia altre spese, come viaggio, alloggio e altro, per i disabili. I punti di contatto nazionali, infine, svolgeranno un ruolo chiave anche nella creazione delle reti di riferimento europee (Ern) che dovrebbero garantire una serie di vantaggi tra i quali: una rete informativa comune che permetta lo scambio di competenze e risultati raggiunti, uno stimolo alla formazione e alla ricerca; la promozione di economie di scala attraverso la specializzazione dei servizi, l'accelerazione su temi come le malattie rare, trattate oggi in modo ancora disomogeneo da un Paese all'altro. Il Decreto legislativo dispone inoltre che il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, previa intesa in Conferenza Stato regioni, può adottare misure limitative dell'accesso alle cure in Italia ove ricorrano le condizioni richiamate dalla direttiva UE, che attengono all'insorgenza di motivi imperativi di interesse generale, quali le esigenze di pianificazione per assicurare nel territorio nazionale la possibilità di un accesso sufficiente e permanente a cure di elevata qualità o la volontà di garantire un controllo dei costi ed evitare sprechi di risorse finanziarie, tecniche e umane. Il decreto, infine, individua le ASL quali soggetti competenti sia al rilascio dell'eventuale autorizzazione preventiva che all'erogazione del rimborso dei costi, disciplinando le relative procedure in un'ottica di massima semplificazione e contiene anche una norma finale che attribuisce alle regioni il compito di effettuare un costante monitoraggio degli effetti connessi alle disposizioni del decreto, comunicando al Ministero della salute e al Ministero dell'economia e le finanze, con la massima tempestività, eventuali criticità tali da giustificare l'adozione delle misure limitative. Fonte: Quotidiano Sanità Approfondimenti |