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Sul NEJM lo studio Rischio e Prevenzione condotto da 860 MMG

Categoria : Clinica
Data : 28 novembre 2013
Autore : fimmg1957

Intestazione :

Pubblicati sul New England Journal of Medicinepubblica i risultati dello studio Rischio & Prevenzione (R&P), una grande ricerca sulla prevenzione cardiovascolare effettuata da 860 medici di famiglia a cui hanno partecipato oltre 12.000 pazienti della maggior parte delle regioni italiane.



Testo :

Il numero del 9/5/2013 del New England Journal of Medicine pubblica i risultati dello studio Rischio & Prevenzione (R&P), una grande ricerca sulla prevenzione cardiovascolare effettuata da 860 medici di famiglia a cui hanno partecipato oltre 12.000 pazienti della maggior parte delle regioni italiane. Alla realizzazione dello studio, progettato dal CSeRMEG (Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale) e dall’Istituto Mario Negri, hanno contribuito diverse Associazioni scientifiche, sindacali e cooperative della Medicina Generale italiana [1].



Rischio & Prevenzione è stata una sperimentazione clinica di grandi dimensioni, interamente condotta da medici di Medicina Generale italiani, con un duplice obiettivo:

1) ottimizzare la prevenzione cardiovascolare nei soggetti ad alto rischio, seguiti da Medici di Medicina Generale, per valutare i risultati di una strategia preventiva condivisa con i pazienti, basata sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili;

2) valutare l’efficacia di un trattamento con acidi grassi poliinsaturi (omega-3) per la riduzione delle patologie cardiovascolari in soggetti ad alto rischio.


La pubblicazione corona con l’apparizione nella più prestigiosa rivista internazionale di medicina una sperimentazione durata oltre 5 anni, e riguarda il secondo punto. Ulteriori pubblicazioni sono in corso di preparazione per gli altri risultati.

Dallo studio R&P risulta che l’aggiunta di un supplemento di acidi grassi omega-3 al trattamento (farmacologico e non) di soggetti ad elevato rischio cardiovascolare - già trattati al meglio delle possibilità - non è efficace nel ridurre ulteriormente gli eventi cardiovascolari. Al di là dell’esito negativo, che rappresenta comunque un risultato importante in termini di conoscenza, lo studio R&P dimostra che i Medici di Medicina Generale italiani sono capaci non solo di praticare al meglio gli interventi per la prevenzione cardiovascolare (si è infatti ottenuta una marcata riduzione delle patologie rispetto all’attesa), ma anche di valutare l’eventuale efficacia di ulteriori terapie con una sperimentazione clinica rigorosa (randomizzata e controllata in doppio cieco), qualora vi siano le premesse che ne giustifichino una sperimentazione sul campo. La Medicina Generale è infatti il principale contesto professionale in cui il rischio cardiovascolare di ciascun paziente viene normalmente valutato e trattato, in Italia come ovunque.

Un valore aggiunto importante di R&P, che merita di essere sottolineato per la coerenza con lo stile professionale proprio della Medicina Generale, è stato il coinvolgimento attivo dei pazienti nelle decisioni finalizzate alla riduzione del rischio cardiovascolare individuale, in modo che gli interventi proposti, farmacologici e di correzione di stili di vita, fossero personalizzati e condivisi, cosa che ne ha facilitato l’attuazione concreta.

Lo studio R&P dimostra che la Medicina Generale italiana è anche un ambito di ricerca idoneo a produrre autonomamente nuove conoscenze scientifiche, pertinenti alla presa in carico dei pazienti di cui si deve istituzionalmente occupare.

Fonte: CSeRMeG

Referenze

[1] CSeRMEG, Istituto Mario Negri, Consorzio Negri Sud, FIMMG, ASSIMEFAC, CoS - Consorzio Sanità, AMISI

Il protocollo di studio:

http://www.csermeg.it/index.php?ID_nodo=517



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