L'Azienda Usl 6 di Livorno l'ha chiamata "rimodulazione", ma i medici del servizio di continuità assistenziale della Fimmg e di altri sindacati sono sul piede di guerra contro la decisione dell'azienda sanitaria locale di ridurre da quattro a tre il numero di professionisti in compresenza nella sede cittadina.

Dal primo dicembre i medici di guardia passeranno da quattro a tre per turno, ma dovranno garantire gli stessi orari e le stesse competenze territoriali. Alcuni giorni fa l'azienda ha inviato una lettera ai sindacati dei medici di continuità assistenziale firmata del direttore generale Monica Calamai in cui si dice che la decisione è stata presa “in un’ ottica di assoluto rigore nell'utilizzo delle ridotte risorse disponibili”. Dura la reazione dei medici “Siamo tredici persone che lavorano fissi in guardia medica più cinque incarichi a tempo per i periodi più difficili, da dicembre a febbraio quando c'è il picco dell'influenza – hanno spiegato -. I turni prevedono la compresenza di quattro persone a Livorno e una a Colle. La legge nazionale prevede che ci sia un medico di continuità assistenziale ogni 5mila abitanti con possibile decremento del 30%, in quattro eravamo già pochi per una città come Livorno con 180mila abitanti, figuriamoci adesso che rimarremo in tre. Impossibile garantire la stessa qualità del servizio con un medico in meno”.
Fonte Il Tirreno