Il test d’ingresso alla facoltà di Medicina resta unico per tutta Italia, ma non ci saranno più graduatorie per singoli atenei, ma per gruppi territoriali per più università.

(dove poteva accadere, per esempio, che uno studente escluso a Verona avesse comunque un punteggio più alto di un collega ammesso a Campobasso). Adesso sono stati predisposti dodici gruppi territoriali, ciascuno con una propria graduatoria che quindi coprirà più università. Una risposta provvisoria e di emergenza alla recente sentenza del Consiglio di Stato, che in sostanza ha bocciato il sistema dei test di ingresso (non soltanto per medicina), giudicato non meritocratico e improntato piuttosto alla "casualità". L'Unione degli Universitari, organizzazione autrice del ricorso alla giustizia amministrativa,
non apprezza però la risposta del ministero. “Riteniamo che il sistema di aggregazione territoriale delle sedi universitarie con graduatorie comuni non risolva affatto il problema della casualità dell'ammissione degli studenti ma anzi sia solo un maldestro modo per rispondere alle sentenze che, da sempre, ci danno ragione”, dichiara Michele Orezzi, coordinatore dell'Udu. “Come sindacato studentesco andremo fino in fondo, porteremo avanti il ricorso sul principio di anticostituzionalità del numero chiuso” conclude.


Fonte La Repubblica – Affari e Finanza