La Cassazione ha respinto il ricorso di un fumatore, deceduto per tumore prima della chisura del processo, contro l'azienda produttrice delle sigarette e il ministero della Salute.
Per i giudici che il fumo sia dannoso è un fatto notorio dagli anni 70 e non vale neppure l'accusa alla casa produttrice di aver inserito nelle sigarette delle sostanze che danno assuefazione, perché secondo i giudici non annullano la volontà.