Da febbraio non sarà più possibile farsi prescrivere una serie di prestazioni specialistiche di secondo livello dal medico di famiglia, ma bisognerà rivolgersi necessariamente allo specialista dell'Ausl.
“Inutile rilevare le difficoltà che gli assistiti avranno nel comprendere la tortuosità del percorso e il rischio di ritardi diagnostici che da tali nuove procedure potrebbero derivare” ha sottolineato il segretario della Fimmg di Bologna Fabio Vespa chiedendo all’Ausl un “ripensamento” per evitare così “un'impostazione francamente ingestibile che crea confusione”.