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Nuove norme risarcimento colpo di frusta

Inserito il 24 maggio 2012 alle 13:33:00 da fimmg1957. IT - Professione


Negli ultimi giorni l’Organismo unitario dell’avvocatura ha avuto l’occasione di lanciare un interrogativo che vogliamo riproporvi. Con le nuove norme introdotte con il decreto sulle liberalizzazioni dello scorso 24 marzo, i risarcimenti per i c.d. “colpi di frusta” diventeranno impossibili?



Secondo quanto afferma l’organismo, infatti, non sono poche le compagnie assicurative che potrebbero utilizzare le nuove disposizioni di legge per poter evitare di procedere al risarcimento dei danni fisici lievi. È d’altronde noto che l’art. 32 dello stesso documento stabilisce che le “lesioni fisiche lievi” non possono essere risarcite, se non in presenza di accertamenti medico legali che possano comprovare la presenza del danno. In altri termini, se si lamenta un colpo di frusta, con fastidi a schiena e collo, è necessario sottoporsi a una radiografia che possa evidenziare univocamente la presenza del pregiudizio.

Di qui, l’allarme lanciato dall’Organismo unitario dell’avvocatura, che segnalerebbe – da parte di alcune compagnie assicurative – pressioni “inammissibili nei confronti dei medici legali affinchè si adeguino a interpretazioni degli articoli di legge in contrasto con la criteriologia medico – legale e la stessa deontologia medica”. Stando agli avvocati, infatti, le circolare che le assicurazioni starebbero inviando in queste settimane ai propri fiduciari medico legali sarebbero un vero “inusitato precedente, che limita la professionalità e la indipendenza del medico legale, tanto più inammissibile poiché pone il professionista in contrasto con il proprio ordinamento deontologico di influenza e di condizionamento”.

In virtù di quanto sopra, l’organismo richiede un intervento tempestivo “di ogni livello associativo della medicina legale, affinchè si ribadisca la validità della consolidata criteriologia medico-legale, a tutela dei diritti dei danneggiati e degli stessi medici legali”, i quali opereranno secondo criteri scientifici, senza essere sottoposti a pressioni da parte delle compagnie assicurative.

Insomma, alla luce di tutto ciò, sembra proprio che la norma che l’esecutivo aveva approntato per evitare “furbate” da parte degli utenti dei servizi assicurativi possa ritorcersi contro la gamma di soggetti assicurati, compresi quei milioni di automobilisti italiani onesti, che possono essere pregiudicati economicamente, nella salvaguardia dei propri diritti, da un potenziale comportamento oppositivo al risarcimento del danno biologico temporaneo.


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