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Franchigia, per Dirindin è proposta debole

Inserito il 21 maggio 2012 alle 14:15:00 da fimmg1957. IT - Professione


La franchigia sul reddito al posto del ticket proposta dal ministro Balduzzi è debole per carenza di fattibilità, per le ricadute sociali che avrebbe e per ciò che significa in termini di politica sanitaria.

Bocciatura senza appello da Nerina Dirindin, docente di Economia pubblica e di Scienza delle finanze all'Università di Torino, coordinatrice del master in Economia e Politica sanitaria del Coripe, ex direttore generale del Dipartimento della programmazione del ministero della Sanità ed ex assessore alla Sanità della Sardegna.
In un articolo pubblicato dalla testata web di informazione economica lavoce.info, Dirindin passa in rassegna le ragioni che rendono la "franchigia" un'ipotesi ad alta impraticabilità. Per cominciare, il sistema funzionerebbe soltanto se gli assistiti fossero forniti di una nuova tessera sanitaria "intelligente" (cioè dotata di microchip, sul modello lombardo) che tenesse traccia della posizione fiscale e delle prestazioni già pagate. «La nuova carta intelligente» avverte però l'economista «costa almeno 15-20 euro pro capite e richiede un sistema diffuso di lettura e caricamento in tutti i punti di erogazione dei servizi in tutte le Regioni italiane».
Poi c'è la valutazione dell'impatto sociale: «Sembra impensabile» scrive Dirindin «che nell'attuale contesto il governo immagini di imporre il pagamento della franchigia a disoccupati, pensionati al minimo, malati cronici e altre categorie ora esonerate». Rappresenterebbe inoltre una seria minaccia all'universalismo un incremento consistente della compartecipazione da parte di ceti medi e medio-alti: «Creare un sistema in cui i ricchi pagano sempre di più al momento del consumo vuol dire spingerli a optare per soluzioni alternative al sistema pubblico».
Infine c'è la questione politica: «L'attuale proposta» ricorda la docente «nasce dalla necessità di dare attuazione alla manovra 2011», che punta a un incremento delle entrate da ticket di 2 miliardi di euro a partire dal 2014. In tale prospettiva la proposta Balduzzi rischia di vanificare anche quel ruolo che oggi in maniera più o meno efficace viene svolta dal ticket: una volta superata la soglia della franchigia oltre la quale i consumi sono totalmente gratuiti, verrebbe a mancare ogni deterrenza rispetto a sovra consumo e in appropriatezze. «La questione dei ticket» è invece la proposta di Dirindin «andrebbe affrontata confermando il loro ruolo di mera responsabilizzazione, apportando tutti i correttivi in grado di attenuare alcune delle incongruenze attualmente esistenti e individuando soluzioni per ridurre in modo consistente quanto previsto dalla manovra 2011, anche attraverso interventi sul lato della spesa. Si può spendere meglio senza far spendere di più gli assistiti».

Fonte: DoctorNews33

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